The new beauty

Di Giusi Ferrè

Illustrazioni di Gianneugenio Bortolazzi

È diventato il volto del Nuovo Mondo, quello che ancora chiamiamo America prima che Cicci – diminutivo affettuoso di Cancel Culture – lo cancelli dalla storia. Quando Amanda Gorman, già Youth Poet Laureate nel 2014 a soltanto 15 anni, ha terminato il suo intervento con queste meravigliose frasi “Perché ci sarà sempre luce/Finché saremo coraggiosi abbastanza da vederla/Finché saremo coraggiosi abbastanza da essere noi stessi luce.”, è apparso evidente che questi pensieri combaciavano con il suo corpo.

Con il suo aspetto minuto e bellissimo che raccontava la sua storia, raccontando insieme la sua poetica. Perché meravigliarsi se pochi giorni dopo la fatidica cerimonia di insediamento di Joe Biden a Washington, la IMC – celebre agenzia di modelle che gestisce anche Gigi Hadid e Gisele Bündchen – l’ha voluta nel proprio portfolio?

È questo l’attuale panorama della moda, attenta all’inclusività e a valori non soltanto estetici, ma che certo determinano un nuovo concetto di bellezza. Così anche Ella Emhoff, figlia “acquisita” della vicepresidente Kamala Harris (era la deliziosa ragazza con il soprabito pastello quadrettato e il decorativo collettone bianco) ha ricevuto la stessa proposta di IMC. “All’inizio la mia famiglia era contraria all’idea che io facessi la modella. Poi hanno compreso che il settore stava cambiando” ha detto al New York Times. E Jack McCollough e Lazaro Hernandez, i designer di Proenza Schouler, dopo aver commentato che “rappresenta un nuovo capitolo della storia americana”, l’hanno voluta tra le modelle protagoniste della video sfilata e del lookbook.


Sono i soliti cliché a essere messi in discussione come periodicamente (e con un certo esibizionismo) si propone di fare il guru di Gucci, Alessandro Michele, le cui modelle danno origine a interminabili discussioni sui social. Vedi il lungo dibattito su Armine Harutyunyan, armena, i cui lineamenti non convenzionali hanno scatenato polemiche a non finire. La stessa sorte è toccata a Tess McMillan, la modella curvy della campagna di Simone Rocha per H&M, le cui linee morbide si rivelano più attraenti di certe incredibili magrezze. Si discute meno, perché dati come acquisiti, di certi codici fisici ai quali potremmo far risalire la battuta sconcia attribuita a Silvio Berlusconi su Angela Merkel, mettendo per l’ennesima volta in difficoltà la diplomazia italiana, nonostante si sia rivelata una fake news.

Il sedere sovradimensionato avevano già cercato di sdoganarlo i Queen. “Fat-bottomed girls you make the rocking world go round”, ma era troppo presto. Decenni dopo arrivò Kim Kardashian con le sue vaste natiche sulle copertine di tutto il mondo, inaugurando la stagione del loro riscatto. E, giusto per saperlo, la signora conta 191 milioni di followers su Instagram.
Al contrario, Chiara Ferragni, che di seguaci ne ha 22 milioni e mezzo, è l’esempio di quell’estetica bionda e curata la cui autorevolezza deriva da un corpo longilineo, un carisma nella voce, una posizione sociale… Tutti elementi che fanno di lei un modello contemporaneo di bellezza. Come tutte le influencer, dona suggerimenti informali, spiegando come si è trovata bene con questo o quel prodotto, questo o quel deodorante, shampoo, idratante. Così la bellezza diventa colloquiale, credibile, raggiungibile. Basta seguire con attenzione l’ultimo tutorial.

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